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Decorazioni
Gli Origami

Gli Origami

Ho voluto dedicare questo articolo ad un’arte che trovo molto affascinante “l’arte di piegare la carta” cioè gli Origami, dal giapponese Ori=piegare e Kami=carta . Quest’arte è poco conosciuta in Italia, ma nasce in Giappone e le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Quello giapponese è un popolo incline allo sviluppo di sistemi estetici, io ammiro molto la loro capacità di trasformare ogni piccola occasione in un pretesto per ottenere capolavori di bellezza, perfezione ed armonia. I primi origami in Giappone sono datati intorno al IX secolo D.C. quando durante riti religiosi si piegavano strisce di carta a zig zag chiamati go-hei, questo portò ad avere rispetto per la carta, considerata materiale nobile e ben presto nacque e si sviluppò l’ Orikota (figura di carta piegate) e i modelli originali vennero custoditi con religiosa cura dalla casta sacerdotale shintoista. Anche durante i matrimoni si usava e si usa tuttora attaccare delle farfalle sui bicchieri degli sposi ( me-cho per l’uomo e o-cho per la sposa) come profondo significato augurale. Un’altro capostipite delle figure origami fu il noshi, una benda di carta piegata usata per accompagnare regali. In un periodo riconducibile a metà del periodo Edo (1614-1868) l’origami passa i confini da arte legata alla religione ad arte per ogni tipo di avvenimento mondano. Quelle che a noi sembrano bellissime figure di carta, per i Giapponesi simboleggiano pensieri, azioni, creatività tanto che appaiono molto spesso nei loro dipinti. Questo passaggio segnò l’inizio della popolarità dell’origami in Giappone,e si cominciano a creare figure di carta da utilizzare nella vita quotidiana come il (toto) contenitore di carta dove venivano messi piccoli oggetti comuni come spilli, rocchetti di filo ecc…oppure il tsu-tsumi scatola di carta usata per riporre erbe medicinali e conservare il loro giusto grado di umidità. L’arte dell’origami viene tramandata insegnandola ai bambini per questo è rimasta viva nella loro tradizione e ha vinto il logorio dei secoli. Ai maschietti di solito realizzavano l’elmetto samurai kabuto per i loro giochi. Alle bambine invece venivano insegnate altre forme che sarebbero servite in futuro ad abbellire le case dopo il matrimonio. Qui in Italia vediamo il primo Origami nel 1860 quando un prestigiatore giapponese mostrò al suo pubblico una gru di carta (tsure) che muoveva la testa tirandogli la coda della stessa. Un’ Origami è un piccolo capolavoro dato dalla pazienza, dalla manualità e dalla creatività, io ho provato e devo dire che è una bellissima soddisfazione creare una figura da un semplice foglio di carta. Per realizzare un’ Origami basta solo la carta, ne esistono molti tipi diciamo che quella meno adatta è la carta troppo fine come ad esempio la velina o quella che si stropiccia facilmente come quella crespa, la carta ideale deve essere liscia leggera e resistente. Può andare bene la carta per stampanti o anche un semplice foglio di quaderno, io ho usato i fogli per stampanti colorati oppure ci sono i fogli appositi per gli origami che hanno un lato colorato e uno bianco. Le dimensioni possono variare l’importante è mantenere una forma perfettamente quadrata in modo che le pieghe combacino perfettamente. Quindi procediamo in questo modo:

1) Il foglio di carta deve essere poggiato su un piano da lavoro liscio e asciutto

2) La precisione nell’esecuzione è molto importante e fondamentale, le pieghe nella carta non devono assolutamente essere fatte in modo frettoloso. Per ottenere una buona piega ripassate più volte strisciando con l’ unghia del pollice.

3) Ogni piega è indispensabile e nessuna è inutile, non si può saltare nessun passaggio per il completamento dell’ origami
.
4) Componente importantissima per una buona riuscita di un’ Origami è una buona dose di pazienza e tranquillità psichica.

Ora vi lascio al vostro lavoro e alle immagini dei miei lavori…

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